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Siamo alle solite. Google, Pagine Gialle.it, Register.it e Poste Italiane si mettono insieme e diventano grandissimi mettendosi in posizione di monopolio facendo una concorrenza sleale verso tutte le web agency ed i free lance del comparto developer e marketing sulla rete.

Il progetto è semplice dal punto di vista della strategia commerciale. Distruggere il mercato web già pesantemente inflazionato e compromesso.

Lo slogan adoperato per questo nuovo progetto, indirizzato alle PMI italiane, è “lamiaimpresaonline.it, il web che fa crescere il tuo business”. Qualunque impresa che abbia una partita IVA e risieda in Italia, registrandosi al programma, avrà la possibilità di creare il proprio sito web gratis, come gratis saranno la propria promozione su Google ed una piattaforma di e-commerce e spedizioni. Inoltre, le imprese che decideranno di registrarsi, avranno, sempre gratuitamente, assistenza e formazione in tutte le fasi del processo. L’offerta di lamiaimpresaonline.it sarà valida per un anno, durate il quale ciascuna impresa, in base alle proprie esigenze, potrà scegliere di attivare tutti o alcuni dei servizi offerti.

Analizziamo bene questa proposta e cerchiamo di capire se è tutto oro quello che luccica.

Quello che si scopre abbastanza velocemente è che il gratis ha in realtà un costo ben preciso ossia:

– il sito vetrina dopo un anno ha un costo mensile che oscilla da un minimo di 19 euro ad un massimo di 25, per chi volesse anche le statistiche

– il sito di e-commerce dopo il primo trimestre gratuito, si passa ad un costo trimestrale di 67,5 euro.

Le perplessità sull’effettiva utilità ed efficacia di un sito realizzato in questo modo sono molte.
Standardizzare e massificare un prodotto può andare bene per una bevanda o per qualcosa d’altro, ma certamente non va bene per la costruzione dell’immagine di un’azienda sul web.
Un sito vetrina, senza uno studio sui contenuti, sulla struttura di navigazione, senza una benché minima personalizzazione grafica e sopratutto senza alcuna ottimizzazione SEO, rischia di essere un contenitore senza contenuto, un sito inutile, superficiale e di scarsa utilità.
Ma è davvero questo che vogliono le PMI italiane alla luce di una pseudo gratuità?
Come si fa a competere, a migliorare la propria comunicazione, ad approcciare nuovi mercati con dei contenitori vuoti, ma uguali per tutti.
Google, Pagine Gialle, Register e Poste Italiane se raggiungeranno un risultato sarà sicuramente quello di appiattire la comunicazione sul web di molte PMI facendole diventare delle “sogliole del marketing“.

Pensiamo poi agli effetti negativi sul comparto web developer, webmarketing, SEO che in Italia conta qualcosa come 200mila persone.

Sarà spontanea la domanda dei clienti delle web agency sui costi praticati dalle stesse per ideare un sito internet o creare una campagna pubblicitaria on line e quelli proposti in questo progetto.

Ad esempio Google regala € 100,00 da spendere in Adwords. Tutti noi sappiamo che € 100,00 non significano niente in termini di ROI all’interno di una campagna pubblicitaria ben impostata.

Eppure ci saranno imprenditori che perderanno tempo e quindi denaro (molto più dei € 100,00 offeri da Google) nell’affannosa impostazione di una campagna Adwords che non porterà mai nessun frutto.

Insieme al pericolo costante del “ho mio figlio o mio nipote che si diletta a progettare siti web” da oggi, noi poveri professionisti del web dovremo combattere contro un pericolo molto più grande, potenzialmente un armageddon del mercato web italiano, “lamiaimpresaonline.it.

 

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