Dopo un paio di mesi dal lancio ufficiale del quotidiano on line intervistiamo Pasquale Petrillo giornalista, fondatore e responsabile editoriale di www.ulisseonline.it realizzato dalla Kynetic.
La prima domanda cui tocca rispondere è perché Ulisse?
Pasquale Petrillo: “La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo.
Ulisse, perché non abbiamo voluto limitare questo giornale ad un territorio. Sia chiaro, questo giornale è legato alla città, Cava de’ Tirreni, e alla provincia, Salerno, in cui nasce e opera. Tuttavia, lo strumento digitale consente di vivere in spazi aperti, in città senza mura, in piazze senza confini. In breve, essere cittadini del mondo e navigare, come Ulisse, mari sconosciuti, lontani dalla domestica, periferica, ma pur sempre ambita Itaca, che è dentro ciascuno di noi.
Ulisse, perché questo eroe della mitologia greca è, tra le altre cose, la personificazione del coraggio e della curiosità. E’ colui che non si ferma davanti agli ostacoli e alle apparenze. E’ colui che si ingegna, che cerca di capire, di rielaborare. Non a caso, Dante, nel ventiseiesimo canto dell’Inferno, gli attribuisce alcuni dei suoi versi più famosi: «Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza».
Bene, come insegna Bauman, in una società sempre più liquida -in cui le nuove tecnologie e i social media hanno inaugurato l’epoca della comunicazione istantanea- e post-moderna -dove l’era della rivoluzione digitale porta con sé il rischio sempre più consistente da un lato di una “superficializzazione” dell’informazione e della conoscenza, dall’altro un impoverimento della competenza linguistica e più in generale culturale- il mito, o se si preferisce, il format comportamentale di Ulisse può tornaci utile, oltre a risultare quanto mai attuale.
In altre parole, Ulisse perché nel mare magnum di post e di tweet, di tag e hashtag, vogliamo ancora sforzarci di conoscere, approfondire, riflettere, andando oltre l’istantaneo, il labile, il liquido.
Con questo spirito, cercheremo di realizzare una rivista online indipendente di approfondimento sui temi della politica, del lavoro, dell’impresa, delle professioni e della società. In questa ottica, daremo molto spazio al mondo che produce, che crea sviluppo e occupazione, che progetta e non sta a guardare, che rischia di suo e non vive di speculazione e parassitismo.
L’obiettivo è quello di fare del giornale uno strumento di dialogo con i cittadini, ma anche di incontro, di confronto, di fermento.
Per questo, il giornale punta ad essere agile, semplice, chiaro, leggibile anche graficamente, arricchito da un adeguato corredo fotografico.
Articoli brevi, approfondimenti per comprendere quello che c’è dentro le notizie.
Riflessioni per capire quello che c’è dietro le notizie.
Commenti per interpretare le notizie.
Riserveremo soprattutto spazio ai problemi, ai bisogni, alle speranze della gente, in particolare dei giovani.
E con lo sguardo vigile su ciò che accade fuori dalla città, per evitare di rinchiudersi negli angusti orizzonti del proprio campanile, cercando così di sfruttare al massimo le eccezionali potenzialità e opportunità che offre il mondo dell’informazione digitale.
Ci assumiamo l’impegno, quindi, di portare avanti il nostro progetto con la massima professionalità possibile e la dovuta onestà intellettuale, nella convinzione che il giornale possa e debba costituire uno strumento utile per concorrere al cambiamento, all’innovazione, allo sviluppo, alla qualità, al merito.
Nel limite del possibile, cercheremo di produrre non il solito e stereotipato giornale di denuncia, ma di contenuti e di proposta, che dia voce a chi non ne ha o ne ha poca.
Un giornale, infine, sostenitore della politica del cambiamento, dell’innovazione, dello sviluppo, della qualità, in contrapposizione a quella dell’incultura, della conservazione, della mediocrità, dell’inefficienza.
Con queste prospettive, chiediamo in particolare ai giovani, ma anche ai professionisti, a chi fa impresa e a chiunque abbia a cuore il destino della nostra società, di collaborare, di dare indicazioni e suggerimenti. In altri termini, di dare il loro contributo, anche attraverso il nostro nuovo giornale, alla costruzione di un avvenire migliore e più sereno.
Queste le nostre scelte di fondo, che poggiano su una convinzione antica e radicata: la funzione primaria di una classe dirigente è quella di mostrare capacità di proiettare verso il domani le scelte del presente, nella consapevolezza che il futuro è il tempo per eccellenza della politica.
E se è vero che ogni politica per essere attuata ha bisogno di una classe dirigente, è ancora più vero che quest’ultima è formata non solo dai politici, ma anche dai professionisti, dagli operatori dell’informazione, dal mondo della cultura e delle arti e così via. In breve, dai vari soggetti che animano la comunità, anche solo con la rappresentazione di istanze ed interessi.”